Cari fedeli,
un cordiale benvenuto a tutti e a ciascuno di voi, intervenuti a questa celebrazione!
Vorrei fin da subito sottolineare che l’incontro di questa sera va ben oltre la gioia e la fierezza di avere tra voi un nuovo pastore, e che il giusto clima di festa non si limita nell’ augurare un proficuo lavoro a don Emanuele, successore di don Tullio, che ringrazio di nuovo per il bene ampiamente seminato in questi anni.
Se ci accontentassimo degli auguri, sarebbe troppo riduttivo!
Mi auguro, piuttosto, che tutti insieme ci aiutassimo a compiere un coraggioso e deciso passo avanti.
Lo esige il tempo presente, l’urgenza della dimensione missionaria della pastorale ordinaria, che ci invita a superare le barriere che oggi sembrano separarci gli uni dagli altri (anche tra parrocchie), per aprirsi a un nuovo stile di procedere, che dobbiamo avere il coraggio di iniziare, avviando nuovi processi all’interno delle comunità ecclesiali limitrofe, stabilendo, cioè, nuove e più significative relazioni con esse.
So bene che creare una nuova mentalità è il frutto di un lungo e appassionato impegno, che si estende nel tempo, ma bisogna pure avere l’ardire di incominciare!
Questo territorio respira un medesimo clima socio culturale, frutto di una lunga tradizione, a partire da questa parrocchia di Monte Olimpino, che è la Chiesa madre. In questi anni la popolazione è cresciuta progressivamente con il sopraggiungere di nuove famiglie, provenienti da altri ambienti. A poco a poco, si sono create le condizioni per dare il via a due nuove espressioni parrocchiali (Sagnino e Ponte Chiasso, entrambe erette nel 1964).
In questi tempi è cresciuta la opportunità di un coordinamento pastorale più incisivo, prevedendo che la parrocchia di Monte Olimpino possa essere un collante per unire in un’unica avventura pastorale le altre, senza tuttavia rinunciare alla loro originalità e ricchezza pastorale.
Perciò questa sera, accogliendo don Emanuele, lo riconosciamo, oltre che parroco di Monte Olimpino e ivi residente, anche coordinatore della nuova comunità pastorale, che comprende le parrocchie di Sagnino e Ponte Chiasso, pur rimanendo parroco di quest’ ultima don Angelo.
Con questo metodo, si intende favorire una larga e cordiale intesa, offrendo la possibilità di usufruire ciascuna dei doni delle altre parrocchie, in una piena unità di intenti e in una fruttuosa collaborazione pastorale.
Oggi le singole comunità non possono più bastare a loro stesse, senza alcuna collaborazione. Nelle comunità pastorali possono nascere nuove esperienze di autentica fraternità tra i cristiani, come pure con i non credenti o i non praticanti, o con quanti intendono ricominciare a credere o iniziare un vero e proprio catecumenato per adulti.
È il momento di sottolineare la dimensione missionaria, che si attua estendendo la fraternità cristiana ai diversi ambienti di vita e aprendosi anche ai vari contesti laici del territorio, creando nuovi motivi di scambio di confronto e di vera crescita, così da sentirsi ricchi dei doni degli altri e pronti a condividere ciò che lo Spirito Santo suggerisce e crea dentro le singole comunità.
In questo nuovo cammino di insieme sarete aiutati da alcuni sacerdoti, che hanno dichiarato la loro disponibilità per avviare e accompagnare questa nuova comunità pastorale.
Don Angelo, oltre la parrocchia di Ponte Chiasso, si interesserà della animazione della Caritas e delle missioni; don Giorgio curerà la liturgia e la catechesi degli adulti; don Fabio si preoccuperà principalmente della pastorale giovanile e degli oratori; don Marco Germagnoli, finora collaboratore di Tavernola, si prenderà cura della iniziazione cristiana; don Emanuele, coordinatore della Comunità pastorale, si occuperà della vita sacramentale e in modo particolare della pastorale delle famiglie.
Caro don Emanuele, permetti che assicuri i parrocchiani di Sagnino circa la tua continua e sollecita attenzione nei loro confronti. Anche se la tua residenza sarà qui a Monte Olimpino, essi non saranno lasciati a loro stessi.
Il tuo sguardo è proteso verso tutto questo territorio, a partire dalla parrocchia di Monte Olimpino, i cui fedeli non tarderanno ad apprezzarti per le tue qualità e per la sollecitudine pastorale con cui ti prenderai cura di loro. Fa’ in modo che il gruppo non piccolo di sacerdoti che coordinerai dia esempio di profonda unità e di vera fraternità. È il più grande insegnamento che potrete offrire ai vari fedeli. In questo modo poi edificherete la Chiesa, così che essa diventi segno autentico dell’amore di Dio per tutti e per ciascuno.
Buon cammino pastorale, con la grazia di Dio e l’intercessione di Maria.