Carissimo fra Dino, con grande gioia ti accolgo, innanzitutto nel presbiterio diocesano, ossia tra i nostri sacerdoti in virtù del tuo essere un religioso cappuccino.
Sentiti uno di noi. Lo sei già, non solo per mandato dalla tua fraternità francescana, ma anche per le tue origini, sei infatti nativo della parrocchia di Casnate, quindi un comasco. Comasco con i comaschi, come me!
Benvenuto quindi nella parrocchia di s. GIUSEPPE, una Comunità del vicariato di Como centro, che ti riceve come suo nuovo pastore, dopo che il tuo predecessore p. Antonio ha concluso qui il suo ministero ed è passato a Brescia in un’altra comunità affidata alle cure dei francescani, in piena umiltà. Vorrei ringraziarlo per il suo operato generoso tra noi.
Assieme a te saluto con gioia anche il nuovo guardiano della comunità francescana Padre Damiano, che in parrocchia svolgerà il ruolo di vicario e che si unisce agli altri confratelli presenti, padre Lorenzo e il sempre giovane padre Teo, che è come il nonno di tutti i parrocchiani. Una bella squadra. Naturalmente uno diverso dall’altro, come è giusto e bello che sia!
Come già sapete, la vostra presenza in città esige una piena e cordiale unità di intenti con i confratelli presbiteri e con i laici delle altre comunità pastorali, a cominciare dalla vicina parrocchia di s. Bartolomeo, di cui è qui presente il parroco priore (che è anche vicario foraneo).
Lavorare insieme per il Signore servendo umilmente il popolo di Dio, collaborando gli uni gli altri, con grande impegno e in spirito fraterno, stimando i doni degli altri come se fossero propri, è la testimonianza più bella e credibile che potete esprimere. E la gente intuisce la passione per la nostra unità e collabora per aiutarsi insieme a cercare le vie più adatte oggi per annunciare il vangelo e rispondere alle grandi domande dei fratelli.
Abbiamo ancora tutti le lacrime agli occhi per la morte di don ROBERTO che una mano assassina ha colpito lo scorso giovedì. Un prete che certamente tutti avete avuto modo di vedere all’opera in città, ma anche di ammirare per la sua squisita sensibilità verso i poveri e gli esclusi. Vi invito a cogliere il messaggio forte che il Signore ci manda attraverso questo umile sacerdote dal cuore grande, umile e generoso.
Padre Dino, caro fratello nel Signore, ricordati che entri in una chiesa martire, quindi destinata a fiorire per dare frutti insperati di santità e di novità evangelica, a servizio del mondo. Ieri tra quelli elencati da me dall’ Italia, ben quattro sono di Como: un giovane valtellinese dell’operazione Mato Grosso, nativo di Isolaccia, Rocca Giulio, il nostro indimenticabile don Renzo Beretta di Ponte Chiasso, la futura beata suor Maria Laura Mainetti nativa di Colico e uccisa a Chiavenna nel 2000 e ora don Roberto. La fede non muore, ma genera continuamente un popolo che porta frutti nuovi. Ti auguro di lavorare con passione in questa Comunità per poter assistere a una nuova primavera che lo Spirito, al di là di ogni umana immaginazione, ci lascia intravvedere.