Carissimo don Pierino,
provo a immaginare i sentimenti che ti abitano mentre stai per incominciare una nuova esperienza pastorale in questa Comunità Pastorale che il Signore affida alle tue cure per mezzo della sua Chiesa.
Sei un pastore ampiamente sperimentato, frutto di precedenti esperienze molto ricche e significative, che hanno contribuito a imprimere uno stile di Chiesa secondo il Concilio a livello comunitario e, nello stesso tempo, hanno plasmato robuste personalità cristiane, da te aiutate a crescere nel desiderio di testimoniare il Vangelo dentro la società odierna.
Non ti manca quindi il coraggio e non sei privo di quell’ardore apostolico indispensabile per “gettare nuovamente le reti” in questa Comunità Pastorale di Menaggio, Loveno, Nobiallo e Croce, dove altri ti hanno preceduto, lasciando un’impronta significativa. Alludo alla venticinquennale presenza di don Carlo Basci, che con l’aiuto di altri zelanti sacerdoti collaboratori, ha aiutato questa comunità pastorale a crescere nella fede in vista di una presenza cristiana sul territorio.
Non incominci, quindi, da zero: continui e sviluppi una tradizione vivente dalle salde radici. Eppure il tuo apporto porterà una ventata di novità e freschezza, tale da permettere uno sviluppo creativo, molto utile, e direi urgente, perché la comunità cristiana possa essere all’altezza dei tempi.
Essa è chiamata a divenire quella casa accogliente in cui c’è spazio per tutti, e per dirla con papa Francesco, quell’ “ospedale da campo” dove tutti possano sentirsi attesi e accolti, pur nelle loro fragilità e debolezze. “I ministri del Vangelo, continua papa Francesco, devono essere persone capaci di scaldare il cuore delle persone, di camminare nella notte con loro, di saper dialogare e anche di scendere nella loro notte, nel loro buio, senza perdersi”.
Non ho dubbi sulla incisività del tuo servizio e delle tue proposte, in stretta comunione con la pastorale vicariale e diocesana e con i confratelli presenti sul territorio, a partire dai tuoi collaboratori più prossimi: don David, don Claude che oggi incomincia con te il suo ministero, soprattutto a vantaggio della pastorale ospedaliera, mons. Gian Paolo Valsecchi e il p. Guanelliano Attilio Mazzola.
Sono certo che saprai sostenere con pazienza i passi di Dio nel suo popolo, in modo che nessuno rimanga indietro, ma anche accompagnare con pazienza e rispetto il gregge del Signore, che ha il fiuto per trovare nuove strade di evangelizzazione, secondo le attuali esigenze.
Caro don Pierino, Ci conosciamo da moltissimi anni, dentro i quali abbiamo stabilito, oltre a un rapporto di fraternità e amicizia, una sintonia spirituale e pastorale, che oggi, come tuo vescovo, mi ha permesso di trovare l’ardore di proporti una nuova tappa del cammino, proprio qui a Menaggio. Non è stato un atto di incoscienza il mio, né una decisione avventata, ma il frutto di una serena valutazione complessiva delle tue reali possibilità, come della Comunità Pastorale che ti accingi a servire.
Sono ammirato dalla tua pronta obbedienza, dono raro in questi tempi, e dalla tua piena e generosa risposta, riconoscendo dentro uno strumento ecclesiale, quale è il vescovo, la voce e la volontà stessa di Dio.
Cari fedeli,
non passerà molto tempo prima che possiate constatare e riconoscere che con la presenza di don Pierino, Il signore Gesù vi ha offerto un grande dono, una felice occasione per avanzare oggi nella vita cristiana e per testimoniarla. I doni di Dio, però, vanno subito riconosciuti, e dopo aver reso grazie, occorre anche svilupparli e trafficarli, come insegna la nota parabola evangelica.
A voi, dunque, il compito di una nuova assunzione di responsabilità, dal momento che tutti, in virtù del Battesimo, siamo discepoli missionari, chiamati ad essere “testimoni ed annunciatori della Misericordia di Dio”, come ricorda il titolo del Sinodo diocesano, che siamo in questi mesi promuovendo.
La grande consolazione per un pastore è la presenza attiva e partecipe dei membri della comunità, giovani inclusi, grande Felicità del popolo di Dio deve essere quella di sentirsi amato e sorretto nel cammino della fede da un pastore vigile e Sapiente.
Questo è il mio augurio, sorretto dalla mia preghiera per te, don Pierino, e per tutto il popolo santo di Dio che vive in questa comunità pastorale.
+ Oscar Cantoni
Vescovo di Como