Ho desiderato venire fin quassù, raggiungendovi personalmente, non solo per offrirvi un chiaro segno della mia vicinanza e per assicurarvi il mio costante ricordo nella preghiera, ma anche per dare inizio ufficialmente a un nuovo cammino pastorale, concordato pazientemente nei mesi scorsi.
È il tentativo nuovo, a lungo dibattuto tra i sacerdoti e i membri dei consigli, di costituire un’unica e grande comunità pastorale, così che tutte le parrocchie non si sentano isolate le une dalle altre, né debbano vivere in semplice autonomia, ma possano vivere partecipi di una bella e solidale comunione le une con le altre, per un arricchimento reciproco.
Essendo la Chiesa un unico corpo, di cui Cristo è il capo, le singole Comunità, membra del corpo di Cristo, sono in stretta comunione e al servizio le une delle altre, perché in ciascuna di esse scorre la medesima linfa divina. E la ricchezza di ciascuna Comunità può essere trasfusa nelle altre per una edificazione reciproca molto profonda, attraverso le attività pastorali che quindi possono essere messe a disposizione comune.
Nessuna parrocchia, in ogni caso, rinuncerà però alle sue caratteristiche particolari e nemmeno alla propria storia. Le parrocchie piccole non saranno inglobate dalle parrocchie con il maggior numero di abitanti perché ognuna è preziosa e frutto di una lunga storia.
Tutte, infatti, hanno diritto a una loro sussistenza, ma nello stesso tempo, tutte si possono sentire coinvolte responsabilmente in un unico cammino di Chiesa, che caratterizza e nello stesso tempo qualifica tutta la vita cristiana delle popolazioni di questo territorio alpino, che è una storia di santità.
È il tentativo, che mi auguro fecondo, di fare in modo che soprattutto le vostre parrocchie non si sentano isolate e sole dentro questa Valle, ma possano vivere scelte comuni e partecipare alla intensa vita dell’intero Vicariato, che nel tempo ha saputo esprimere vari frutti di vita cristiana e ha onorato la Chiesa con il fiorire di svariate vocazioni battesimali.
Questa scelta comporta la compresenza attiva e corresponsabile sul territorio dei vari sacerdoti, parroci o collaboratori nelle diverse parrocchie e che si alterneranno per offrire il proprio servizio pastorale, ma impegna responsabilmente anche voi laici, uomini e donne di ogni età, giovani compresi, che siete la maggior parte del popolo di Dio. Tutti infatti siamo chiamati a portare il proprio contributo come discepoli missionari perché il vangelo raggiunga tutti.
A garanzia di questo progetto, come principale coordinatore di questo piano, don Fabio Fornera, parroco Arciprete di Bormio e vicario foraneo, si è generosamente messo a disposizione, sostenuto anche dalla presenza di don Donato Giacomelli, il quale ritorna in questa Valle avendo svolto qui i primi anni del suo ministero pastorale e dal vicario don David Del Curto.
La creatività é dono dello Spirito Santo: chiedetela tutti nella preghiera. Fate in modo di collaborare con il vostro generoso apporto perché le nostre Comunità siano messe in grado di aiutare le persone tutte a vivere oggi, in questo tempo, secondo il Vangelo di Gesù e di venire in aiuto soprattutto di quanti hanno bisogno di attenzioni e di cure, sperimentando così la ricchezza della carità di Cristo.
Caro don Fabio, ti ringrazio per l’impegno che generosamente ti assumi. Cercherai di programmare per tempo le tue giornate e di organizzarti in modo tale che il popolo di Dio che è qui in Valfurva, unito ai fedeli di Bormio che non abbandoni, possa sperimentare attraverso il tuo servizio ministeriale la vicinanza, la compassione e la tenerezza del Signore e della sua Chiesa. Buon lavoro anche a te, caro don Donato! Sono sicuro che sarai accolto dalla gente con grande familiarità e che potrai di nuovo seminare con gioia segni viventi di vangelo.
Oscar card. Cantoni